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La scelta della forma di impresa e la sua costituzione

CRESCITA > PIANIFICA > 3) CREA LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Una delle prime scelte che deve fare chi inizia un lavoro in proprio è quella della forma giuridica che dovrà assumere la gestione. Si tratta di stabilire, in pratica, se lavorare individualmente o associarsi con altre persone, costituendo una società. Se si sceglie quest'ultima soluzione, occorre inoltre decidere il tipo di società da costituire: società di capitale o società di persone.

È importante avere le idee chiare sulla forma giuridica che si intende assumere, poiché le scelte effettuate all'inizio possono rivelarsi, in un secondo momento, inadeguate se non addirittura antieconomiche. Infatti, l'errore nella scelta della forma giuridica può determinare un sottodimensionamento o un sovradimensionamento dell'impresa che può generare, in entrambi i casi, ulteriori costi.

Pertanto, è opportuno non trascurare di analizzare una serie di elementi, tra cui:

  • la responsabilità patrimoniale: si dovrà decidere se limitare la responsabilità patrimoniale al capitale sottoscritto o coinvolgere l'intero patrimonio personale dell'imprenditore;


  • la convenienza fiscale: la tassazione diretta, pur coinvolgendo la stessa categoria di reddito (quello d'impresa), varia a seconda della forma giuridica assunta; relativamente all'Irpef, ad esempio, le società di persone sono tassate in modo diverso ("per trasparenza") rispetto alle ditte individuali;


  • le prospettive economiche e finanziarie dell'attività aziendale: se per l'esercizio dell'attività servono ingenti capitali sarà preferibile scegliere una forma giuridica più evoluta, e quindi costituire una società.



Come decidere

Anzitutto bisogna chiarire che non esiste una forma d'impresa a priori più conveniente di un'altra: la valutazione di “convenienza” va fatta di volta in volta in relazione alla tipologia del progetto imprenditoriale e al tipo di scenari che si pensano realizzabili nel corso dell'attività. L'ampia scelta richiede quindi un'attenta valutazione dei pro e dei contro di ciascuna alternativa.

La prima possibilità con cui confrontarsi è generalmente quella dell'impresa individuale, che è la forma più semplice e quella che richiede meno impegno dal punto di vista delle procedure amministrative necessarie per la costituzione.
I costi, infatti, sono ridotti e l'imprenditore si trova nella possibilità di prendere con la massima libertà tutte le decisioni che ritiene opportune.
Dall'altro canto però il rischio imprenditoriale rimane in capo interamente al titolare che, specialmente dopo qualche anno di attività, con il conseguente sviluppo sul mercato e la maggiore articolazione della gestione interna a ciò conseguente, può pentirsi di non aver subito scelto lo strumento societario per la creazione della propria attività.

Se ci si sofferma invece sullo strumento societario sono sostanzialmente due le alternative con cui i nuovi imprenditori si confrontano: la società di persone o di capitali.
Nella scelta, al di là delle caratteristiche insite di ciascun tipo di società, che abbiamo già individuato nel presente capitolo, molteplici sono i fattori da prendere in considerazione per ottimizzare i vantaggi e ridurre i costi e i rischi, di una o dell'altra scelta, vediamone alcuni:

  • Effetti fiscali


È sicuramente uno dei primi criteri utilizzato per indirizzare la scelta. La differenza fondamentale è che per le società di persone la tassazione avviene in capo ai soci (IRPEF), mentre per quelle di capitali ricade direttamente sulla società (IRES). In altre parole nella società di persone il socio è comunque soggetto alla tassazione dell'intero utile sia nel caso che venga distribuito che accantonato, mentre nelle società di capitali il socio è sottoposto a tassazione solo sulla parte di utili effettivamente distribuiti.

La scelta sulla società di capitali è quindi preferibile quando le aliquote IRPEF dei soci sono alte. Infatti se si dispone di elevati redditi personali da dichiarare sarà conveniente costituire una società di capitali (con aliquota proporzionale IRES), per la quale dovremo denunciare esclusivamente gli utili che effettivamente sono percepiti.

  • Richiesta di finanziamenti


Le società di capitali sono in genere da preferire quando si voglia accedere a ingenti finanziamenti da più sottoscrittori, le quote societarie sono facilmente trasferibili, mentre la forma della società per azioni è l'unica possibile per coloro che vogliono quotarsi in borsa.

  • Adempimenti amministrativi e organizzativi


Il capitale minimo richiesto per la costituzione delle società di capitali (10.000 euro per le srl e soprattutto 120.000 euro per le spa) può rappresentare un elemento di ostacolo alla loro costituzione. Le società di capitali richiedono un maggior carico di adempimenti e quindi maggiori costi, inoltre non possono adottare la contabilità semplificata.

  • Responsabilità patrimoniale


Rispetto alle società di persone quelle di capitale garantiscono però che il rischio imprenditoriale sia al massimo pari al capitale sociale sottoscritto, dato che il patrimonio dei soci rimane distinto da quello della società, e solo su quest'ultimo si possono rivalere i creditori.
Al contrario, i soci delle società di persone sono responsabili con tutto il loro patrimonio delle obbligazioni assunte dalla società, quindi, in caso di fallimento, anche i soci falliscono insieme alla società.

  • Responsabilità solidale dei soci


Nelle società di persone occorre attentamente valutare il grado di fiducia nelle persone con le quali abbiamo intenzione di realizzare il progetto d'impresa, dato che la normativa prevede l'assunzione della responsabilità solidale e illimitata di ogni socio per le obbligazioni, assunte a nome della società, dagli altri soci. Per quanto detto quando si dispone di un cospicuo patrimonio personale non si ha alcuna convenienza a costituire una società di persone, poiché, in caso di insolvenza, ci si può trovare a rispondere, per il criterio di responsabilità solidale e illimitata dei debiti sociali, anche per gli altri soci.

  • Capitale investito


In presenza di responsabilità illimitata e solidale il rischio d'impresa aumenta proporzionalmente al crescere dei mezzi necessari per la gestione dell'impresa, perciò anche il capitale investito può rappresentare un fattore condizionante la scelta della forma societaria.

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(a cura di Paolo Battaglia)

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